Il loro è un nome di quelli che si spiega facilmente. In effetti basta guardarli: due biscottini friabili uniti da uno strato di cioccolato amaro che, così piccolini e sovrapposti, sembrano proprio una bocca (anche se di biscotto) che si stringe nel dare un bacio: i baci di dama, che nella ricetta originale non prevedono cacao nell’impasto ma che in realtà si trovano piuttosto spesso preparati in questa variante, provengono dal Piemonte e in particolare dalle pasticcerie della città di Tortona, che ancora tutt’oggi li annoverano, a distanza di più di un secolo, come fiore all’occhiello e specialità dolciaria locale per eccellenza.
Per farli, ho mischiato nel boccale del bimby vari ingredienti fra cui 100 grammi di nocciole, ma sono stata indecisa fino all’ultimo perché avrei potuto anche sostuirle con una quantità equivalente di mandorle: in effetti un po’ da parte ne avevo, solo che quando sono arrivata a pesarle ho visto che erano troppo poche (70 grammi) e allora ho desistito. Per regolarmi invece sulle dimensioni di ciascuna pallina, ho seguito il consiglio di Chloe, mia amica piemontese d.o.c., e ho preso come riferimento la moneta da 5 centesimi: di solito tendo a farli un pochino più grandi, ma si tratta di gusto personale: la ricetta originale, infatti, vuole i baci di dama piccolini come praline.
Un passaggio in cui dover stare attenti è quello immediatamente successivo alla sfornata: appena cotti sono molto morbidi e malleabili, il che significa che prima di toccarli per continuare a lavorarli unendoli a due a due con il cioccolato caldo va lasciato loro il tempo di raffreddare perfettamente, altrimenti perderebbero la propria forma. Infine, un tocco per rendere il sapore dei baci di dama più stuzzicante: sia per quanto riguarda quelli classici che quelli al cacao, basterà aggiungere della scorza di arancia candita nel boccale del bimby e tritarla con il resto degli ingredienti.
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