Una buona parte della tradizione dolciaria pasquale, anche regionale, si ispira ai pani semplici, dolci, delicati e non eccessivamente ricchi, come queste cuzzupe. Abbiamo visto come anche la Colomba pasquale derivi proprio dalla preparazione di un pane dolce e tutto questo probabilmente è dovuto anche alla periodo di penitenza, quello quaresimale, che precede la Pasqua e che invita i credenti, per quanto riguarda il cibo ad esempio, a mangiare in questo periodo preparazioni più semplici e poco elaborate. Ecco che in quest’ottica vi propongo la ricetta di questo dolce tipico calabrese, le cuzzupe, che oltretutto in sé non racchiude solo la semplicità della preparazione, ma anche il simbolo dell’uovo, altra costante delle feste pasquali.
La tradizione calabrese vuole che si prepari una cuzzupa per ogni membro della famiglia e a seconda della gerarchia familiare si preparerà un dolce più grande per il capofamiglia, e così proseguendo verso i figli, che mano a mano che cresceranno meriteranno di diritto delle cuzzupe sempre più grandi! Inoltre, anche il numero delle uova che si inseriscono all’interno del dolce pare abbia un suo significato, infatti se una suocera regala al proprio genero una cuzzupa con 9 uova questo sta a significare che il fidanzamento, con la propria figlia, è rinnovato, e continuerà seguendo gli stessi termini, se invece nella cuzzupa ci sono 7 uova dal fidanzamento si passerà al matrimonio… dono pasquale o pseudominaccia?!
Come ormai ho sottolineato tante volte le mie origini sono napoletane e anche se non vivo più a Napoli da tantissimo tempo, continuo con forza però a portarmi dietro la mia tradizione culinaria, per questo invito lettori e lettrici calabresi a raccontarci qualcosa in più su questo dolce tipico, di cui io posso conoscere ricetta e curiosità da profana, ma le vere radici solo un calabrese doc può raccontarcele.
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