Sfornata dopo sfornata, di muffin in vita mia ne ho preparati in tutti i modi possibili. Li faccio spesso perché, a parte piccole modifiche di procedimento a seconda delle varie farciture, di solito si fanno mischiando insieme tutti gli ingredienti in una volta sola o quasi: fatto questo, basta versare l’impasto negli stampini e accendere il forno…insomma, più facile di così!
La mia pigrizia cronica e invincibile, quindi, quando si tratta di preparare i muffin, non subisce grandi scossoni: le uniche 2 cose a cui devo stare attenta, del resto, sono la densità dell’impasto, che deve venire omogeneo e senza grumi e il modo in cui versarlo negli stampini, nel senso che se ogni stampino va riempito fino a 2/3 e non oltre, pena lo strabordamento del composto nel bel mezzo della cottura.
Per questi muffin dolci e molto sostanzioni, in particolare, c’è da seguire qualche passaggio ma, nel complesso, le fasi si riducono a 3: nella prima fase si va a sciogliere il lievito di birra (20 gr) in un pochino di latte tiepido (qualche cucchiaiata) e zucchero (un cucchiaino); la seconda, invece, consiste essenzialmente nello schiacciare con una forchetta le patate lessate (240 gr circa) e mischiarle al burro ammorbidito (60 gr); nella terza fase, infine, si va ad amalgamare bene tutto, avendo cura di incorporare gli ingredienti uno alla volta e seguire un ordine preciso: prima l’amido di mais e la farina di riso (che si può ottenere in casa macinando con un buon robot da cucina il riso di tipo Arborio), poi le 2 uova intere, lo zucchero, la scorza di un limone grattugiata e infine, per ultimo, il composto preparato inizlamente con il lievito di birra , lo zucchero e il latte tiepido.
Per la versata dell’impasto, in alternativa agli stampini da muffin (precedentemente imburrrati) si possono usare le classiche cocottine di carta pieghettata: in questo caso, la misura ideale sarebbe una base di 6 cm di diametro.
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