Il cremor tartaro, ingrediente per prodotti da forno che si trova in vendita sia nelle farmacie (spesso a peso) che nei supermercati, è un lievito naturale molto apprezzato, fra le altre cose, per la sua proprietà distintiva di far gonfiare ottimamente i dolci senza appesantirli. Tecnicamente il cremor tartaro è un sale acido, noto anche con il nome di acido tartarico, provvisto di proprietà lievitanti naturali: questa sua caratteristica entra in azione usando il cremor tartaro da solo, ma volendo può essere stimolata utilizzandolo in combinazione con il bicarbonato di sodio, altro ingrediente molto popolare in pasticceria e biscotteria perché portatore di grande leggerezza nella consistenza finale dei prodotti dolciari e da forno in cui viene impiegato.
Alternativa provvidenziale per chi soffre di intollenza al lievito, il cremor tartaro, essendo naturale al 100%, è completamente privo di E470a, uno stabilizzatore alimentare che può derivare da suini o anche bovini, ed è quindi anche un’ ottima soluzione per chi segue un’alimentazione integralmente vegana o che sia comunque priva di carne.
Personalmente uso il cremor tartaro da tempo: non sono veg ma cerco di mangiare poca carne, e mi piace moltissimo la sofficità leggera che dà a quello che preparo. Di solito lo impiego combinandolo al bicarbonato: non occorrono dosi a parte particolari, basta attenersi alla quantità di lievito tradizionale prevista dalla ricetta scelta e sostuirla con metà bicarbonato e metà cremor tartaro.
Una delle primi volte (all’inizio lo compravo in una bottega specializzata in prodotti bio, perché ho scoperto solo dopo che avrei potuto trovarlo anche in farmacia o in alcuni iper) ho sbagliato: il cremor tartaro (confezionato) che avevo comprato era già mischiato con il bicarbonato, solo che io non me n’ero accorta perché non avevo letto con attenzione l’etichetta sul retro. Conviene comunque fare sempre attenzione in questo senso (le marche che producono il prodotto già miscelato sono molte), così da risparmiarsi aggiunte inutili di ingredienti in più.