Il bonet di Cotto e Mangiato

Bonet cotto mangiato

Siete pronti per scoprire un dolce della tradizione piemontese probabilmente originario della zona delle Langhe? Si? Allora andiamo a preparare il bonet nella versione di Cotto e Mangiato. Documentandomi su questo dolce, che conoscevo solo per sentito dire, ho scoperto che ne esistono diverse versioni: in alcune si aggiunge del caffè, in altre la scorza grattugiata di un limone, ma Cotto e Mangiato ce lo propone senza: solo uova, latte, amaretti e cacao, con una copertura di caramello.

Certo è che il risultato finale, un dolce al cucchiaio cremoso e coccoloso, è l’ideale da gustare comodamente seduti sul divano, magari di fronte al camino (per chi abbia la fortuna di possederlo) o mal che vada accoccolati dentro una calda coperta. Se il quadretto appena descritto vi piace, procuratevi tutti gli ingredienti e mettetevi all’opera, la preparazione è semplicissima!

Sempre cercando notizie sull’origine di questo dolce ho scoperto che il suo nome deriverebbe dalla parola piemontese che significa cappello o berretto e che richiamerebbe la forma dello stampo di rame tipico nel quale veniva preparato il bonet. Secondo l’ipotesi più attendibile invece avrebbe preso questo nome in virtù del fatto che veniva servito a conclusione del pranzo o della cena e quindi come cappello a tutte le portate precedenti. Ricordatevi di sfornare il bonet quando è ancora tiepido perchè una volta completamente freddo avrete più difficoltà a fare staccare il caramello dalle pareti.

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