Amo la marmellata di arance. La trovo piena di risorse. Innanzitutto è buona da mangiare su una fetta di pane o su una fetta biscottata a colazione. Poi si può utilizzare nella farcitura di crostate e biscotti vari o ancora come ripieno dei muffin o da aggiungere all’impasto di una torta. Ma c’è un utilizzo che forse prediligo rispetto agli altri e che trovo perfetto per questa marmellata di arance amare de I menù di Benedetta, ossia per accompagnare i formaggi. Già perchè una serie di marmellate trovano il loro impiego ideale spalmate sui formaggi e la marmellata di arance amare non è da meno. Se decidete d prepararla procuratevi un chilo di arance amare e 450 gr di zucchero semolato e ricordatevi di iniziare la preparazione almeno tre giorni prima rispetto al momento nel quale vorreste gustarla. Infatti dopo aver fatto bollire le arance queste dovranno rimanere a bagno in acqua fredda per almeno 3 giorni.
L’acqua va cambiata rigorosamente due volte al giorno. Trascorso questo tempo si dovrà ricavare la polpa, eliminare i semi e ridurre la scorza a cubetti. Polpa e scorza dovranno essere cotte per almeno un’ora ed un quarto e, una volta pronta, dovrà essere leggermente frullata, ma non troppo, per far si che qualche pezzetto di scorza si senta sotto i denti al momento dell’assaggio.
Nella descrizione della ricetta c’è un errore, infatti al punto 2 c’è scritto di eliminare la polpa e i semi.
Invece va scritto di eliminare i semi e tenere la polpa.