Mi ha sempre incuriosito questo frutto dal nome così malizioso, avendone acquistati un paio li ho utilizzati per rendere originale un dolce classico della pasticceria italiana, la panna cotta al frutto della passione. Volendo saperne di più mi sono documentata però, ed è venuto fuori (wikipedia insegna) che il termine passione non si riferirebbe al concetto al quale tutti abbiamo pensato, ma riguarderebbe più che altro la passione nel senso di patimento.
Il frutto della passione, o meglio la sua pianta, ha origine nel Sudamerica. Per chi non l’avesse mai visto vi dico come si presenta: si tratta di piccoli frutti che all’interno sono pieni di semini e la cui polpa risulta morbidissima, ma tranquilli, al momento dell’assaggio i semi non si percepiscono per niente al palato.
Come si utilizza il frutto della passione? Semplice: i frutti si tagliano in due parti con il coltello e la polpa si raccoglie con un cucchiaino. Nel caso di questa panna cotta si utilizzano per preparare una salsa, semplice e veloce che viene utilizzata sia come letto sul quale posizionare il dessert che come condimento finale. Altre varianti della panna cotta? Quella con composta di mirtilli, quella ai lamponi. Mentre se vi stuzzica il frutto della passione utilizzatelo nella preparazione della bavarese alla fragole.
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