La nascita della crema chantilly si perde nella notte dei tempi, o, più precisamente alla fine del XVII secolo, quando Francois Vatel su invito del principe di Condè, di cui era intendente, organizzò una festa lunga tre giorni e tre notti per poter risollevare le sorti del sovrano che non versava in buone acque. Fu proprio durante la festa che per la prima volta venne servita la panna (o crema di latte) montata e zuccherata, fino ad allora sconosciuta, almeno sotto questa veste.
Oggi però non voglio parlarvi di quella classica, peraltro facilissima da ottenere, ma della crema chantilly ai pistacchi. Si tratta di un dolce al cucchiaio per il quale vi serviranno solamente tre ingredienti: della panna freschissima, e su questa vorrei porre l’accento (non acquistate se possibile quella a lunga conservazione, il dolce ne perderebbe), dello zucchero a velo, meglio se vanigliato, e dei pistacchi sgusciati, meglio se di Bronte.
In realtà la preparazione della crema chantilly ai pistacchi è di una facilità imbarazzante, ma, innanzitutto può considerarsi un dessert adatto agli inviti dell’ultimo momento, e poi, servita nelle coppette di vetro o cristallo e sormontata da una valanga di pistacchi tritati che vanno a creare un contrasto cromatico con il candore della panna diventa anche un dolce sofisticato nonostante la sua estrema semplicità.
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