Scoprire la cucina polacca con gli occhi di un italiano

La cucina polacca è molto complessa nella preparazione ed eccezionale in fase di degustazione, ma occorre conoscerla alla perfezione, considerando proprietà e vantaggi degli ingredienti di base. Un italiano con un ristorante a Varsavia ha fatto una prova.

Una cultura va conosciuta tramite la cucina perché, come si diceva nella tradizione, passando per lo stomaco, si arriva al cuore. E c’è chi una parte del suo cuore l’ha “regalata” alla cucina polacca.

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La tradizione gastronomica di questo paese, presente anche all’EXPO 2015, è prevalentemente a base di carne grassa come per esempio: la cotoletta di braciola di maiale con cavolo oppure la zuppa żurek o ancora la polpetta di carne macinata con barbabietole.

Fortunatamente ci sono anche altri elementi caratteristici della gastronomia polacca che possono invece entrare nel cuore dei vegetariani. In Polonia ad esempio le patate hanno diversi nomi regionali, come pyra, grula, bulwa o zyjmiok e sulla brace assumono un ottimo sapore.

Tolti i carnivori e tolti i vegetariani, arriviamo ad una categoria trasversale, quella dei buongustai che della Polonia amano di certo i pierogi, una specie di tortelloni che si gustano in una zuppa assolutamente particolare.

In particolare in Polonia esistono migliaia di modi di preparare i pierogi. Possono essere sia grandi che piccoli, alla carne e vegetariani, salati e dolci, con contorno o in zuppa. Valter, che da più di 10 anni vive in Polonia e aiuta i genitori in un ristorante italiano a Varsavia, ha provato a cucinare questo piatto polacco realizzando una versione di mini pierogi, le cosiddette uszka (orecchiette) per la tradizionale zuppa barszcz (zuppa di barbabietole) con cumino nero.

Un piatto difficile da pronunciare, forse non altrettanto complicato da realizzare, ma decisamente particolare da degustare.

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