Sembra ormai segnato il destino della Melegatti, la storica azienda italiana del pandoro e del panettone veronese che si appresta ormai alla chiusura. Non sono serviti affatto gli appetissi social o le mobilitazioni dei consumatori per salvare l’azienda da quello che praticamente è un fallimento certo.
Dopo la dichiarazione di fallimento dello scorso 29 maggio, sembra che la situazione potesse risolversi, ma così non è stato e alla fine in settimana in settimana i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e i curatori fallimentari di Melegatti hanno firmato l’accordo per i licenziamenti di tutti i dipendenti dell’azienda dolciaria.
L’ultimo giorno di lavoro coinciderà con la data del 20 dicembre, quando scadrà anche la Cassa integrazione straordinaria: verranno licenziati 11 dipendenti operativi nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto a Verona, per consentire l’esercizio provvisorio autorizzato per sei mesi, che vanno dal 21 giugno al 21 dicembre, dal Tribunale di Verona e il resto del personale resta ancora coperto dalla Cassa integrazione straordinaria che terminerà proprio il 20 dicembre, data oltre il qualche verranno più previsti ammortizzatori sociali.
L’accordo è inevitabile e per tutti i dipendenti l’ultimo giorno di rapporto con Melegatti sarà il 20 dicembre.
Spiegano i sindacati anche in vista di un eventuale salvatore che in questo modo non dovrà avere obblighi pregressi verso il personale.
La speranza dei sindacati è che, alla data del 17 settembre, scadenza del secondo bando, possano presentarsi eventuali altri acquirenti che avrebbero poi l’opportunità di valutare il mantenimento delle posizioni lavorative.
Si rinnova quindi l’appello della Cgil, Cisl e Uil agli imprenditori per l’acquisto della storica azienda dolciaria veronese.
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