A Carnevale è boom di frappe e castagnole, i dolci tipici per eccellenza, ma rigorosamente fatti in casa: a registrare il ritorno della cucina fatta in casa almeno per 4 famiglie italiane su 10 (il 38%) è l’indagine Coldiretti/Ixè in occasione dell’ultimo fine settimana prima del martedì grasso del Carnevale.
I numeri sono imponenti e la Coldiretti stima che nel corso della settimana di Carnevale saranno consumati circa 12 milioni di chili di dolci tipici per una spesa complessiva attorno ai 150 milioni di euro. Il costo dei dolci tipici del periodo varia da 5 euro al chilo per le preparazioni casalinghe a forte di una spesa che va dai 15 ai 30 euro, con picchi anche di 65 euro per le diverse specialità in vendita nei forni e nelle pasticcerie.
Insomma preparare in casa i dlci di Carnevale offre la possibilità di poter non solo risparmiare, ma anche di controllare la qualità delle materie prime utilizzate senza dimenticare di poter risparmiare. E non meno importante, consente anche di poter trasmette le ricette della tradizione contadina anche alle nuove generazioni.
I dolce di Carnevale sono diffusi in tutta Italia anche se con nomi diversi: in Lombardia si gustano i tortelli, in Emilia Romagna le lasagnette fritte, in Veneto si gusta la crema fritta, nel Lazio di mangiano le frappe, in Piemonte spazio ai friciò mentre i crostoli sono diffusi in Friuli Venezia Giulia.
La Coldiretti ricorda che la schiacciata dolce è il dolce toscano per eccellenza e che gli scroccafusi sono tipici delle Marche, in Liguria si gustano le bugie, in Basilica le pastarelle, in Campania, migliaccio e sanguinaccio, la cicerchiata in Abruzzo.
La festa di Carnevale si lega anche alla tradizione della campagna per segnare il passaggio dalla stagione invernale alla stagione primaverile, ma anche l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata degnamente.
photo credits | thinkstock