Stappare una bottiglia, soprattutto se siamo di fronte a vini da collezione, potrebbe essere un vero e proprio piacere. Per questo ricercare bottiglie di pregio è diventata una passione per molti, oltre che un lavoro che richiede conoscenze e capacità non indifferenti. Insomma quella del buon vino è una vera e propria cultura che va coltivata ed approfondita, che necessita aggiornamento costante ed informazione.
Chi non amerebbe celebrare un momento speciale scegliendo una bottiglia tra vini da collezione di rilievo? La condivisione di una rarità porta gioia, per noi italiani poi quella del vino è una tradizione fortemente radicata nel sostrato culturale, che si tramanda da secoli di generazione in generazione.
Possedere vini da collezione significa sapere esattamente come custodirli al meglio, avere uno spazio adatto con le temperature adeguate e diversificate in base alle diverse tipologie di vino. Del resto è risaputo, il buon vino migliora con il tempo ed acquistare una bottiglia pregiata si identifica come un vero e proprio investimento in lungimiranza.
La tradizione vinicola italiana in questo caso si identifica come una delle più antiche ed elevate a livello qualitativo. Ma ci sono dei criteri che vengono valutati per stabilire quanto la bottiglia che stiamo conservando sia veramente da collezione. Innanzitutto viene valutato lo stato di conservazione, che potrebbe risultare alterato proprio in base al luogo in cui la stessa bottiglia è stata riposta nel corso del tempo.
In questo caso entrano in gioco figure esperte e competenti, come l’esperto di vini che innanzitutto valuta lo stato di conservazione del tappo, fondamentale nel primo approccio alla bottiglia. In base a questo si determina quasi già con certezza se il vino all’interno della bottiglia può essere ancora buono o meno. Un altro aspetto valutato parallelamente allo stato di conservazione del tappo è il livello del vino nella bottiglia, se è sceso eccessivamente questo non è un buon segno.
