L’alimentazione, così come la conosciamo al giorno d’oggi, cambierà e non poco. La colpa è nostra, senza mezzi termini. Gli allevamenti intensivi e il sistema che adottiamo attualmente a livello mondiale non è più sostenibile e non è mai stato così dispendioso. Insomma, come sottolineato sul blog del casinò online di Betway, serve adeguarsi a tempi e cibi nuovi.
I fattori portatori del cambiamento
Sono essenzialmente tre gli aspetti che fanno la differenza e che andranno sostanzialmente a guidare questa sorta di rivoluzione, evidenziati sul blog L’insider. Da una parte troviamo l’incremento, costante, dell’obesità. Un problema che è molto più diffuso di quello che si potrebbe pensare in tutto il mondo, anche se i dati che sono stati diffusi da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità lasciano davvero senza parola, con i casi di obesità che sono praticamente triplicati rispetto ai valori registrati nel 1975.
Il secondo fattore che inciderà notevolmente è il cambiamento in atto a livello del clima. Gli allevamenti di bestiame intensivi non sono più sostenibili in riferimento alla produzione di uova, latticini e carne. Infatti, tale situazione è responsabile addirittura del 14,5% delle emissioni complessive di gas serra in tutto il mondo. I dati provengono dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
Il terzo fattore che porterà a una rivoluzione nei piatti che finiranno sulla nostra tavola è rappresentata, al contempo, da una popolazione globale che continua a crescere. I dati dell’Onu non ammettono molte interpretazioni, dal momento che le previsioni parlano che, entro il 2050, si arriverà a circa 9,7 miliardi di persone.
Le nuove tendenze nel settore del foodtech
Come si può facilmente intuire, se la situazione è divenuta insostenibile, serve un cambiamento. E anche drastico. È chiaro che gli allevamenti di bestiame avranno vita breve, non solo per il problema etica che nasconde, ma anche per il fatto di essere un sistema in tutto e per tutto inefficiente.
Entro il 2050, quindi, ci sono ben pochi dubbi che la maggior parte delle proteine che si consumeranno a tavola deriveranno da fonti vegetali, piuttosto che da carni che verranno realizzati in laboratorio, scongiurando il fenomeno del macello di animali. Non è affatto casuale che diverse aziende abbiano già cominciato a investire in questo settore: ad esempio, sia Impossible Foods che Beyond Meat hanno cominciato a occuparsi della produzione di prodotti a base vegetale, che si pongono come delle sostanziali alternative in confronto alla carne. Ebbene, se al momento la qualità di questi prodotti alternativi non è così alta come si potrebbe immaginare, la concorrenza che investirà questo settore nel corso dei prossimi anni porterà tanti passi in avanti anche da questo punto di vista.
Stop a latticini e uova, boom della carne coltivata in laboratorio
Un passaggio graduale, ma inevitabile. Stiamo parlando dello stop che andrà a colpire i vari prodotti a base di latte, che man mano che passerà il tempo verranno eliminati, e dovranno lasciare il posto a delle alternative vegetali. Queste ultime, verranno realizzare usando avena, canapa, soia e noci in modo particolare. Nel corso degli ultimi anni, tra le altre cose, si sta assistendo anche una notevole crescita nel campo della realizzazione di alternative vegetali rispetto alle uova, con aziende come Eat Just ed Evo Foods molto impegnate in tal senso.
Anche la carne in laboratorio diventerà una costante a cui sarà necessario abituarsi, anche se c’è qualcuno che lo sta già facendo. Stiamo parlando di Singapore, dove è già arrivata l’autorizzazione per la vendita di carne che viene creata per l’appunto all’interno di particolari laboratori che sfruttano dei sistemi all’avanguardia.