Gianduiotto sì, ma in versione rigorosamente crudista: la novità arriva dalla città di Torino, dalla pasticceria Grezzo di via Amendola, la patria del gianduiotto che mantiene però la stessa inconfondibile forma del gianduiotto tradizionale.
La novità del gianduiotto crudista arriva però dagli ingredienti che annoverano le nocciole biologiche, le fave di cacao crude e lavorate sotto i 42 gradi, lo zucchero di cocco che sostituisce lo zucchero, lattosio, e gluten free.
Insomma tutta la bontà del cioccolato senza rinunciare assolutamente alle indicazioni base della pasticceria crudista che non prevede raffinazioni, ma punta al solo utilizzo di ingredienti grezzi e trasformazioni con temperature che non dovranno essere mai superiori ai 42°.
La lavorazione, non potevo ricorrere alla cottura ad alte temperature, è indubbiamente più lunga ed elaborata rispetto alla lavorazione dei gianduiotti tradizionali: sono necessari almeno due giorni di lavorazione partendo dalla messa a punto della pasta di nocciole e dell’essiccazione delle fave di cacao.
Ma se pesate che il gianduiotto rudista corrisponda solo ed esclusivamente a una moda, forse vi sbagliate: si tratta di una tendenza in crescita che risponde soprattutto alle esigenze di chi non intende rinunciare al cioccolato, ma che magari è allergico al lattosio. Di certo tutti i dolci di Grezzo mantengono inalterate le proprie proprietà nutrizionali, con 800 micronutrienti presenti nel cioccolato crudo, e un livello di antiossidanti 5 volte superiore a quelli del cioccolato tradizionale. Una dolcezza che può essere gustata non solo Torino, ma anche a Roma, dove Grezzo ha aperto da qualche tempo il suo secondo punto vendita.
ARRIVA IL NUOVO CIOCCOLATO ROSA
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