Le sfince di San Giuseppe sono uno dei (tanti) pezzi forti della tradizione pasticcera siciliana, in particolare palermitana. La sfincia, di per sé, altro non è che una sorta di frittella, del tutto simile come forma alle zeppole e alle sfinci di patate che si preparano nei giorni di Carnevale. Questa variante speciale da fare nel giorno di San Giuseppe, festa del papà (e del santo patrono di falegnami e friggitori), è arricchita da una dolcissima crema di ricotta guarnita di cioccolato fondente e abbondante zuccata in pezzetti, che si usa sia per farcire che per ricoprire: oltre che con questa, poi, non è raro trovare sfince di San Giuseppe decorate in più anche con ciliegine candite, granella di pistacchio e scorzette d’agrume, tutti ingredienti e sapori legati ai dolci siciliani per eccellenza.
L’impasto di base, preparato impastando e stendendo a più riprese dell’acqua insieme a della margarina, ad un pizzico di sale, a della farina, ad una decina di uova e a del bicarbonato, si fa scivolare a cucchiaiate nell’olio, che deve essere molto caldo ma non bollente: le sfince si lasciano friggere in padella per una ventina di minuti circa almeno, e si tolgono dal fuoco e si scolano solo dopo essersi ben dorate su tutta la superficie.