È la festa delle donne ed è quasi obbligo preparare un piatto all’insegna del colore giallo, il colore simbolo della festa celebrata anche attraverso le mimose.
Il dolcetto da portare in tavola è la crostata mimosa, variante più croccante della tradizionale torta mimosa che si prepara con il pan di spagna sbriciolato.
Si chiama sfoglia compressa di frutti rossi ed è la ricetta di Riccardo Bassetti, classe 1982 e giovane promessa della cucina italiana premiato con una stella Michelin.
Come tutte le sue ricette, è una ricetta all’insegna dell’equilibrio e della creatività. Si tratta di un gustoso sorbetto a base di acqua, di infusione di menta e di buccia di limone e di panna.
È antibiotico e antibatterico e ovviamente è buonissimo: parliamo del miele, perfetto se abbinato insieme al succo di mandarino per una variante a metà strada fra l’inverno e l’autunno della classica panna cotta. La panna cotta con succo di mandarini e con miele è perfetta anche con il miele grezzo, particolarmente indicato anche per il benessere dell’apparato digerente.
La panna cotta con succo di mandarini e miele è anche adatta per essere servita come dolcetto per la festa delle donne nella giornata dell’8 marzo per i suoi colori delicati e per il sapore dolce e leggermente agrumato.
È di Luca Montersino la ricetta dei krumiri con enkir e con cacao, la variante alternativa dei tradizionali krumiri, i dolci con le scanalature. La ricetta si caratterizza per la presenza della farina di enkir, ma anche per per la dolcezza che viene conferita dalla presenza del cacao.
Potrete servire i vostri krumiri enkir e cacao come pasticcini adatti per il tè pomeridiano, a colazione o quando avete voglia di viziarvi un po’.
La cheesecake light con le mele e gli amaretti è una versione leggera della classica cheesecake, ma al tempo stesso arricchita dalla presenza dell’uvetta all’interno della base di biscotti e di burro fuso. È una ricetta leggera con una crema a base di formaggio e di yogurt.
Potrete creare una base di biscotti con i burro o magari optare per una versione al cioccolato utilizzando dei frollini al cioccolato. Aggiungete all’interno dell’impasto anche dei chicchi di uva sultanina e il vostro cheesecake sarà ancora più speciale.
A Milano non è Carnevale senza poter assaporare i tortelli milanesi, i tradizionali dolci del periodo del Carnevale Ambrosiano. Si tratta di un dolce che originariamente nasce per celebrare San Giuseppe, il 19 marzo, ma che poi sono stati associati al Carnevale.
In ogni caso i tortelli vengono preparati nelle migliori pasticcerie milanesi: si tratta di piccole frittelle a forma di palline dorate di impasto preparato con farina, acqua, sale, uova e latte e poi vengono fritte.
Si chiamano scroccafusi e sono i tradizionali dolci del Carnevale che possono essere gustati nella regione delle Marche: è il dolce per eccellenza della regione che vanta origini contadine ovviamente e che nasca dalla cultura rurale.
In effetti gli scroccafusi sono dolcetti tipici della zona del maceratese, ma hanno finito per diffondersi in tutta la regione anche se con nomi diversi come stummeri o cecetti. Il nome più diffuso, scroccafusi, sembrerebbe derivare soprattutto dalla particolare croccantezza del dolce visto che scroccafusi dovrebbero scrocchiare proprio sotto i denti all’assaggio.
Struffoli campani, fritole venete o castagnole laziali: non è Carnevale se sulla tavola non arrivano i dolci fritti della tradizione. Ogni regione ha la sua specialità anche se in effetti le frappe, o le chiacchiere note anche come bugie sono i dolci più diffusi che assumono un nome diverso in ogni zona, ma vengono preparate con pochi ingredienti semplici, burro, farina, vino o liquore e una spolverata di zucchero a velo.
I dolci di Carnevale però si caratterizzano per essere ricchi, fritti e molto economici, preparati con pochi ingredienti.
Patria della pasta all’uovo, in Emilia Romagna non possono certo mancare le tagliatelle anche a Carnevale, ma in occasione della festa si preparano le tagliatelle fritte.
Si tratta di una ricetta tradizionale piuttosto antica che risale alla tradizione contadina dell’Appennino romagnolo, ma che alla fine si è diffusa in ogni zona della regione.
Come rinnovare le classiche crepes? Con la ricetta delle crepes soufflé alla banana e cioccolato è possibile.
In effetti si tratta delle ricetta delle tradizionali crepes che però vengono arricchite dalla cottura della banana direttamente in padella in modo tale da rendere ancora più gustoso il vostro dolcetto.
Le banane sono semplicemente perfette come frutta da utilizzare all’interno delle crepes che diventano soufflé in quanto ancora più morbide rispetto al consueto.
Bugie di Carnevale? Sì, ma in versione rinnovata. Le bugie di Carnevale al cacao sono ancora già sfiziose rispetto alle tradizionali bugie, un dolcetto tipico del Carnevale che potrete preparare in una versione arricchita con il cacao.
Adatte per chi ama i dolci tradizionali di Carnevale, sono altrettanto perfette per chi intenda rinnovar sin qualche modo la tradizione.
Ecco una ricetta velocissima e adatta per tante occasioni diverse: le chips di mele al forno con cannella e uvetta sono l’ideale per una merenda sfiziosa, uno snack croccante e sano, una colazione per i bambini.
Si tratta di semplicissime fettine di mele che vengono cotte al forno e che vengono arricchite anche dalla presenza della cannella e dell’uvetta. Semplici e veloci da preparare possono anche essere servite non solo come merenda vera e propria, ma possono anche essere servite insieme a qualche altro tipo di dolce.
A Carnevale è boom di frappe e castagnole, i dolci tipici per eccellenza, ma rigorosamente fatti in casa: a registrare il ritorno della cucina fatta in casa almeno per 4 famiglie italiane su 10 (il 38%) è l’indagine Coldiretti/Ixè in occasione dell’ultimo fine settimana prima del martedì grasso del Carnevale.
I numeri sono imponenti e la Coldiretti stima che nel corso della settimana di Carnevale saranno consumati circa 12 milioni di chili di dolci tipici per una spesa complessiva attorno ai 150 milioni di euro. Il costo dei dolci tipici del periodo varia da 5 euro al chilo per le preparazioni casalinghe a forte di una spesa che va dai 15 ai 30 euro, con picchi anche di 65 euro per le diverse specialità in vendita nei forni e nelle pasticcerie.
Potrete acquistare i tradizionali bignè già pronti, ma la soddisfazione di preparare in casa i bignè è ben diversa.
La ricetta della pasta per choux preparata in casa è piuttosto impegnativa, ma non certo impossibile: potrete realizzare la pasta per choux e utilizzarla nella diverse preparazioni della pasticceria: il nome choux deriva dal francese, che significa cavolo verza, a ricordare la forma dei bignè.
