Il Bunet, da pronunciare proprio così come si scrive, visto che il termine è piemontese e non francese (come si potrebbe facilmente pensare), è uno dei dolci più antichi della cucina italiana, per la precisione delle Langhe Piemontesi. Alcuni dei suoi parenti più prossimi li troviamo a conclusione dei banchetti reali già nel XIII secolo e proprio il nome “Bunet” richiama il termine Bonet, che significa cappello, in dialetto piemontese, e il dolce potrebbe aver preso questo nome proprio perché veniva servito come cappello, come chiusa finale, dopo succulenti pasti reali. Ma arriviamo al dunque, per chi non fosse mai stato in piemonte: il Bunet è un budino molto caratteristico, reso particolare dalla presenza degli amaretti e dalla sua consistenza simile ma più solida rispetto ad un semplice budino. Il sapore inoltre, non è affatto stucchevole, deciso, dolce quando basta, e in fondo non fa altro che andare a richiamare il popolo regionale da cui proviene la ricetta, dopotutto!Continua a leggere
E se siete alla ricerca di una torta per la colazione golosa e allettante l’avete trovata! Si tratta della torta mille modi di cotto e mangiato, una torta soffice, morbida e piena di gocce di cioccolato. Più golosa di così! Si tratta di una delle classiche torte da colazione che sono perfette per essere inzuppate nel latte. La torta mille modi può costituire anche una golosa merenda per i bambini e si presta a diverse varianti: si possono omettere le gocce di cioccolato e sostituirle con l’uvetta precedentemente ammolata e strizzata, o ancora si può aggiungere della frutta secca tritata come noci e/o nocciole ed infine si può aggiungere della frutta fresca in pezzi. Insomma, comunque la mettiate, la torta mille modi andrà incontro a tutti i gusti. La preparazione, come spesso capita quando si parla di Cotto e Mangiato e di Benedetta Parodi, è di una facilità imbarazzante: si inizia dal versare le uova in una ciotola e nel montarle con lo zucchero con la frusta elettrica fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso.Continua a leggere
Oltre che essere senza glutine, per la verità, la marmellata di limoni non contiene neanche lattosio nè uova, un dolce valido, direi, nel caso in cui si soffrisse di una di queste intolleranze. Confesso che da piccola per me le marmellate preferite sono sempre state quella alle ciliegie e quella ai mirtilli. Questo fino a quando non ho iniziato a cimentarmi ai fornelli. Quando infatti ho cominciato a sperimentare nuovi piatti, ho iniziato ad “osare” e la marmellata di limoni è stata una vera e propria scoperta. Oltre a consumarla come consuetudine spalmata sul pane, ho avuto modo di utilizzarla come farcitura di crostate o come ripieno dei muffin, sempre con ottimi risultati. Daltronde la marmellata di limoni con il suo tocco acidulo ben contrasta il dolce degli impasti e rientra perfettamente nei miei gusti. Nel momento in cui deciderete di preparare la marmellata tenete presente che dovrete mettere a bagno i limoni in acqua fredda almeno tre giorni prima.Continua a leggere