Viene spesso confusa con il marzapane , ma in realtà non è la stessa cosa: la pasta di mandorle, sbarcata nel nostro Sud con le ondate dei conquistatori saraceni, a differenza del primo, che nell’antica ricetta originale veniva preparato semplicemente lavorando a mano gli ingredienti mischiati e aggiungendo l’albume dell’uovo come legante, si otteneva con una base di sciroppo di acqua e zucchero miscelati, da mettere sul fuoco insieme a della farina finissima di mandorle e lasciar cuocere finché il composto non fosse pronto.
Oggi esistono ormai, di entrambi, innumerevoli varianti, ed è proprio questo appunto ad aver reso la differenza iniziale fra i due impasti assolutamente labile e relativa: la versione che ho scelto qui, in particolare, è adattata alla preparazione con il bimby ed è una ricetta base che, oltre ad essere tranquillamente alla portata anche di chi non ha troppa dimestichezza con i fornelli, prevede proprio l’uso dell’albume (che rende l’impasto più morbido e lavorabile)…una preparazione valida anche per i principianti, molto facilitata grazie all’aiuto del bimby e soprattutto moderna!